Fine del quantitative easing: cosa accadrà ora?
Mario Draghi annuncia la fine della politica monetaria avviata quattro anni fa.
Il QE “Quantitative Easing”, il programma di sostegno ai titoli di Stato Italiani iniziato nel 2015 e’ definitivamente giunto a conclusione. Per comprenderne bene cosa ciò comporterà sia per l’Italia che per l’Europa, ricordiamo di che cosa si tratta. Il QE è uno strumento di politica monetaria utilizzata dalle Banche Centrali per sostenere, in particolari momenti, la domanda di credito e di conseguenza la crescita economica.
Il QE ebbe inizio nel 2015 con massicci acquisti mensili di titoli di stato italiani, abs e covered bond per un importo che ha raggiunto 345 miliardi di euro triennio. Un sostegno economico molto importante che costringera’ ora il nostro paese a sostenere solo con le proprie forze gli investitori internazionali alle aste per il collocamento dei Titoli di Stato.
E’ un momento molto delicato per l’Eurozona, dove tengono banco diversi temi caldi, dalla frenata dell’economia all’instabilità politica che si sta manifestando in diversi Paesi dell’ Unione, oltre all’incertezza sulla politica monetaria da adottare per un probabile futuro risvegliarsi dell’inflazione, contribuiscono a complicare le trattative dell’Italia con Bruxelles sulla manovra economica relativa alla Legge di bilancio. Sul fronte politica economica adottata della BCE, al di là dell’incognita BREXIT, possiamo affermare con ragionevole certezza che i tassi non subiranno grandi variazioni almeno fino all’estate del 2019.
Secondo le previsioni degli economisti, il rischio di un ritorno della recessione che fa tremare i mercati finanziari, costringerà l’Eurozona ad adottare soluzioni più coraggiose e in tempi rapidi. Ma cosa potrebbe fare la BCE nell’immediato per scongiurare il rischio liquidità:
1. Lanciare nuovi “TLTRO”, aste di liquidità da proporre agli operatori Istituzionali (Banche). Tale offerta fornirebbe scorte di credito a lungo termine per sostenere la richiesta delle aziende e di conseguenza l’economia;
2. Reinvestire i titoli del debito pubblico in scadenza in maniera graduale in base ai segnali del mercato.
Sostanzialmente la differenza fra QE e TLTRO non è poi così marcata se non che nel secondo caso la politica economica passa di mano e viene affidata direttamente alle Banche, Le quali potrebbero gestire questi fondi a loro piacere e con i loro tempi.
15/12/2018